Storia

A cura di Valeria Calabrese.

Il Comune di San Raffaele Cimena è un comune sparso comprendente un’area pianeggiante, più popolata, e una fascia collinare, meno abitata, situato sulla destra del fiume Po.
Il centro principale, Piana San Raffaele, ebbe origine soltanto nell’Ottocento, grazie allo sviluppo dei collegamenti con Gassino e Chivasso e alla bonifica delle terre oggetto di frequenti alluvioni del Po.
I centri di San Raffaele Alto e Cimena hanno invece una storia millenaria. San Raffaele è documentato come Castellum Sancti Raphaelis nel 981 mentre Cimena, il cui toponimo è forse di origine preceltica, compare per la prima volta in una carta del 1064. Cimena fu possedimento dell’abbazia di Fruttuaria fino al 1159, quando Federico Barbarossa la concesse, unitamente a San Raffaele, al vescovo di Torino. Nel 1164 entrambe le terre furono assegnate a Guglielmo III Aleramico, marchese del Monferrato, per poi passare, nel 1428, a Giovanni Provana.
In epoca successiva il feudo di San Raffaele fu concesso nel 1643 a Baldassarre Robbio i cui discendenti ottennero il titolo di conti, mentre il feudo di Cimena fu devoluto con titolo signorile nel 1595 a Baldassarre e Cristoforo Castiglione da Milano, per poi pervenire con titolo marchionale a Giorgio e Giovanni Antonio Turinetti di Priero, conti di Castiglione.

Il trattato di Cherasco del 1631 sancì la trasmissione ai duchi di Savoia di 72 terre, comprese San Raffaele e Cimena, e da allora le due località seguirono le vicende della dinastia sabauda.

L’attuale denominazione risale al 1806, durante il periodo napoleonico, che ne vide l’unione. Le due amministrazioni, nuovamente separate con la Restaurazione, furono definitivamente riunite nel 1820.
Nel 1928 San Raffaele Cimena unitamente ai territori di Bardassano, Bussolino, e Castiglione fu annesso al Comune di Gassino e soltanto nel 1948 riottenne lo status di Comune autonomo (fatta eccezione per Cimenasco, frazione di Cimena, che nel 1938 fu aggregato per contiguità a Castagneto Po).

Per quanto concerne l’aspetto economico, il Comune, un tempo rinomato centro di produzione di fragole, in anni più recenti ha visto una progressiva riduzione dell’attività agricola a causa dell’attrazione di forza lavoro esercitata dal capoluogo piemontese.

Punti di interesse

San Raffaele

La chiesa della Confraternita di Santa Croce, con facciata barocca, fu iniziata nel 1718 e terminata nel 1736.

La parrocchiale, dedicata all’Arcangelo Raffaele, fu eretta alla fine del Cinquecento. Con pianta a unica navata e due cappelle laterali, è arricchita di notevoli dipinti.

Villa Piossasco è frutto di un rifacimento settecentesco del castello costruito probabilmente nei primi decenni del XVI secolo, del cui primitivo impianto conserva due torri angolari.

Cimena

Chiesa della Regina Angelorum: edificio ottocentesco in stile neoclassico, riprende in facciata il motivo del tempio greco. Sorge sull’area dell’antica Cappella Maria Maddalena, costruita intorno al Mille nelle vicinanze del castello.

La Villa Thaon di Revel è un edificio palladiano classico costruito fra il 1848 e il 1860 dal conte Ottavio, ministro delle finanze di Carlo Alberto.

La nuova parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù, in stile neogotico, fu progettata dall’architetto Bartolomeo Gallo fra il 1937 e il 1969.

Le cappelle votive

Disseminate su tutto il territorio comunale, risalgono in gran parte al XVII secolo. La Cappella di San Defendente, in località Rinauda, è tuttora adibita al culto. Risalente a metà Seicento, è stata oggetto di successivi interventi. La Cappella di San Rocco, edificio ottocentesco a dodici lati, è stata invece sconsacrata ed è ora proprietà privata.
Ricordiamo ancora la Cappella di San Grato al Raccone ancora seicentesca, la Cappella di San Vito in regione Infernetto, la Capella di San Michele Arcangelo, settecentesca, e la Cappella del Cimitero di San Raffaele.

Fonte:
Il Piemonte paese per paese.
Vol. 6, Firenze, Bonechi, 1995, p. 355-356

Bibliografia generale

Oldano, Tiziana
Rinauda. Ai confini del Monferrato un lembo di collina torinese: strutture insediative, proprietà fondiarie, toponomastica (1285-1670)
Castellamonte, Tip. Baima Ronchetti, 2021
39 p.

Ortona, Sandro
Cavour e Cimena per il primato dei canali : i più grandi della provincia (e i loro undici fratelli minori) in: “Torino storia: luoghi, immagini, protagonisti”, anno 4° (2019), fascicolo 41
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Villa Cimena : l’architettura, il giardino, gli arredi
a cura di Benedetto Camerana
Torino, Allemandi, 2003
185 p.

Marzano, Severino – Marini, Aldo
San Raffaele Cimena: storia di un paese antico avamposto del Monferrato
San Mauro Torinese, Modern Graf, 1999
267 p.

Storia dalle origini ad oggi dei Comuni di Gassino Torinese, Bardassano, Bussolino Gassinese, Castiglione Torinese, Cinzano, Rivalba, San Raffaele Cimena, Sciolze
Gassino Torinese, Amore Giuseppe, 1977
406 p.